Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio all’altare della patria al milite ignoto nel giorno della Festa della Repubblica. Ad accoglierlo il ministro della Difesa Roberta Pinotti, presenti tutte le alte cariche istituzionali: il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, il presidente del Consiglio Matteo Renzi il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi. Sulle note dell’inno d’Italia, il capo dello Stato ha passato in rassegna gli schieramenti in alta uniforme schierati in piazza Venezia, poi con le altre cariche istituzionali è salito all’altare della patria dove è stata deposta una corona d’alloro dai corazzieri mentre risuonavano le note della canzone del Piave e del Silenzio. Tutte le cariche istituzionali si ritroveranno nella tribuna d’onore per assistere alla tradizionale parata del 2 giugno, che ha avuto un anticipo con il passaggio delle frecce tricolori sopra l’altare della patria. “I valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di ognuno e dei popoli sono, ancora oggi, il fondamento della coesione della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell’Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generosità alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano. “Nei complessi scenari che caratterizzano il mondo sempre più connesso e interdipendente in cui viviamo – aggiunge il Capo dello Stato – l’Italia svolge un ruolo fondamentale di equilibrio ed apertura, di incessante ricerca del dialogo e della cooperazione, accanto all’affermazione dei principi che sono alla base della sicurezza, della solidarietà e della pace: di essi le Forze Armate hanno saputo essere presidio, vicine ai cittadini e fedeli alle Istituzioni”. “E’ accaduto nei sanguinosi conflitti mondiali che hanno lasciato segni indelebili nella coscienza collettiva. E’ accaduto quando il Paese ha subito calamità naturali, come durante il terremoto del Friuli, che abbiamo recentemente ricordato nel suo quarantennale, e così accade oggi con i nostri soldati che vengono impiegati in patria e all’estero per contribuire a darci sicurezza e serenità”.
CRONACA
2 giugno 2016
2 giugno. Mattarella: “Libertà ed uguaglianza sono il fondamento dell’Europa”