E’ stata ribattezzata “fake card”, la carta falsa: una novità assoluta nel campo delle truffe informatiche in Italia. Un vero e proprio software nato per “rubare” allo Stato una parte degli introiti relativi alla gestione delle slot machine. A chi affittava le macchinette bastava premere un bottone per dirottare le giocate sull’altra scheda – quella “fake” – e incassare in nero i soldi dei giocatori. Oppure c’era un temporizzatore – un cronometro – che bloccava l’invio di dati ai gestori per un determinato periodo. Risultato: la slot risultava ufficialmente inattiva, mentre in realtà si consumavano decine, centinaia, migliaia di giocate. Centesimo dopo centesimo, con questo sistema, non sarebbero state comunicate giocate per oltre un milione di euro, con un’evasione totale di 150mila euro complessivi in un anno. Il tutto usando, appena, 24 macchinette distribuite in tutta la provincia di Napoli. Sull’inedita truffa svelata dagli uomini della guardia di finanza di Portici – guidati dal capitano Fabio Fortunato – ci sarebbe la firma di una vera e propria associazione a delinquere. U
CRONACA
2 giugno 2016
Portici. Slot machine truccate: sequestri per 151mila euro e in 2 ai domiciliari