Non si può morire a 10 anni. E’ assurdo. Eppure, a Boscoreale e in altre zone limitrofe accade anche questo. Un fatalità, ma la malattia di Maria Grazia, il tumore alla testa che l’ha portata via, ha origine nella noncuranza totale del territorio. Si muore per un destino crudele, ma ci si ammala sempre più per le sciagurate condizioni di vita che si hanno in alcune zone. Per anni si è combattuto contro la discarica di Cava Sari, che in linea d’area sta ad appena due chilometri dalla casa di Maria Grazia, ma nulla si è fatto. Quello scempio sul Vesuvio è stato prima messo lì sfregiando anche una veduta straordinaria che si gha dal cratere, poi vi è rimasto con tutti i suoi nauseabondi odori che soprattutto d’estate, quando soffia lo scirocco, invadono Boscoreale. Una terra abbandonata, dove ci sono discariche a cielo aperto (una nei pressi del comando dei vigili in maniera permanente) e uno stato di abbandono che è difficile da cancellare, perché è la condivisione a metà della mancanza da un lato di senso civico dei cittadini e dall’altro di una classe politica che tuteli veramente gli interessi (in particolare modo la salute) dei cittadini. E intanto, Maria Grazia è volata in cielo distrutta da un male che ha voluto trasformarla in angelo negli anni della sua spensieratezza. Ma il prezzo da pagare, per chi vive a Boscoreale, è sempre troppo alto.
CRONACA
3 giugno 2016
Boscoreale. Morire a 10 anni è un prezzo da pagare?