Aggredita, tramortita e strangolata prima di essere data alle fiamme. E’ morta così Sara Di Pietrantonio, la studentessa universitaria uccisa da Vincenzo Paduano, incapace di rassegnarsi alla fine della loro storia d’amore. Un omicidio atroce, avvenuto nella notte di sabato, in via della Magliana all’estrema periferia di Roma. L’autopsia eseguita oggi nell’istituto di medicina legale La Sapienza arricchisce di particolari la ricostruzione dei fatti. Quasi certamente Sara era morta quando il suo ex l’ha cosparsa di alcool prima di darle fuoco, ma solo gli ulteriori accertamenti dell’equipe medica composta da Giorgio Bolino (medico legale), Carlo Catalano (radiologo) e Giulio Mannocchi (tossicologo) completeranno il quadro la prossima settimana con l’esame del sangue e dei polmoni di Sara. Quel che è certo è che sul corpo della ragazza non ci sono grosse lesioni se non quella al collo provocata da una presa con l’avambraccio, mentre le bruciature sono riscontrabili sul capo, sulle spalle e sulla parte posteriore delle braccia. I primi risultati degli esami autoptici arrivano nel giorno in cui Paduano è comparso davanti al gip Paola Della Monica per l’interrogatorio di garanzia.
CRONACA
3 giugno 2016
Sara. Il gip: non c’è stata premeditazione