Sarebbero morti per avvelenamento da monossido di carbonio l’imprenditore italiano di 45 anni e la 28enne russa trovati senza vita a bordo di uno yacht di 12 metri ormeggiato nel porto di Roses, in Costa Brava. Lo rivelano, scrive il quotidiano locale Diari de Girona, i primi risultati dell’autopsia, anche se non si escludono altre cause per il decesso, come una miscela mortale di alcol e droghe. I corpi sono stati portati presso l’Istituto di Medicina Legale di Girona, e si attendono gli esami tossicologici per capire le esatte cause del decesso. Nel frattempo la polizia sta indagando per capire se la coppia ha lasciato il motore acceso o all’interno dell’imbarcazione ci sia stata una qualche fuoriuscita di monossido di carbonio. Le due vittime hanno raggiunto il porto di Roses sabato sera e hanno ormeggiato la loro barca in un posto riservata per i soggiorni saltuari. Poi sono andate a cena in un ristorante e sono tornati a bordo dello yacht. Quella è stata l’ultima volta che sono stati visti vivi. Ieri pomeriggio, un lavoratore portuale è andato al molo per chiedere alla coppia se volevano rimanere un’altra notte, ma dallo spioncino ha visto il corpo dell’uomo accasciato e ha dato l’allarmeSecondo i media locali a bordo dell’imbarcazione lunga una dozzina di metri la polizia ha trovato droga, grandi quantità di alcol e sex toys. Testimoni hanno raccontato di aver visto la coppia in giro per Roses prima delle 18,30. A trovare i cadaveri è stato un impiegato del porto che era andato a dire alla coppia che si era liberato un posto migliore dove ormeggiare. Non ricevendo alcuna risposta l’uomo ha sbirciato attraverso un finestrino dello yacht scorgendo i corpi. Sul posto sono arrivati agenti di polizia e vigili del fuoco che, una volta entrati in cabina, hanno trovato droga, alcol e giocattoli sessuali.
CRONACA
6 giugno 2016
Italiano trovato morto su uno yacht con una russa tra sex toys e droga