Una vera e propria intimidazione. L’ennesima della serie contro chi ha presentato centinaia di denunce, firmato esposti a valanga, fermato in tempo scempi nell’oasi del turismo. «E’ camorra» non esita a urlare lui, la vittima del raid, Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno, simbolo anti-Boxlandia in penisola sorrentina.
Nella notte elettorale, mentre l’Italia era incollata a tv e computer per gli esiti delle Amministrative, qualcuno ha preso di mira la sua Fiat Panda bianca. E l’ha distrutta. Un danno più morale che economico, che scalfisce l’animo e richiama all’ordine cittadini, politici, imprenditori. Oltre ovviamente agli investigatori. Claudio d’Esposito ha immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri della stazione di Piano di Sorrento che, agli ordini del maresciallo Daniele De Marini e del capitano Marco La Rovere, hanno avviato le indagini di rito. Oltre a risalire agli autori del danneggiamento, va individuato anche il “movente”. E’ un avvertimento? E se sì, perché adesso?
CRONACA
7 giugno 2016
Piano di Sorrento, distrutta l’auto del presidente del Wwf: “E’ camorra”