SALERNO – Pazienti finiti dalle strutture private in ospedale dietro accordi e compensi anche per poche centinaia di euro. I ricoveri (e gli interventi chirurgici) sarebbero poi stati eseguiti scavalcando degenti che erano in lista d’attesa con alcuni- si ipotizza- affetti anche da gravi patologie. E su questa ipotesi di reato (simile alla contestazione per medici e caposala di Neurochirurgia) si muove il sostituto procuratore Elena Guarino che lunedì ha disposto il blitz nel reparto di Ginecologia del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno operato dai carabinieri del Nas guidati dal capitano Gianfranco Di Sario. E dietro quei presunti accordi ci sarebbero stati anche ricoveri di pazienti che dal nosocomio di via San Leonardo sarebbero stati dirottati in cliniche del Salernitano dove avrebbero operato gli stessi professionisti del Ruggi.
CRONACA
22 giugno 2016
Salerno. L’ombra delle tangenti sul reparto di Ostetricia