Non sarà una prima da titolare all’Europeo da ricordare per Ciro Immobile. La sua partita contro la Repubblica d’Irlanda dura 74’ e dell’attaccante di Torre Annunziata non c’è quasi traccia. Non per colpa sua. Perché è una partita complicata quella contro la Repubblica d’Irlanda. La Nazionale di Conte fa fatica sin in avvio. Nei primi venti minuti i palloni giocabili per Ciro Immobili sono pochissimi, anzi, nulli.
L’attaccante di Torre Annunziata tenta un dribbling nello stretto che non gli riesce. Gli irlandesi hanno più motivazioni e si capisce subito perché vanno tutti a pressare come matti.
Il risultato è quello di dieci maglie azzurre schiacciate davanti a Sirigu. Immobile di fatto gioca al fianco di Zaza per il 3-5-2 di Conte. Il bomber della Juventus, però, quando può ci mette l’irruenza e il fisico.
Ciro, invece, sembra quasi timoroso. Lo si vede addirittura fare un recupero a fine primo tempo nell’area azzurra distante anni luce dalla zona dove può far male.
Il primo acuto della sua partita arriva quasi allo scadere del primo tempo. Immobile controlla due volte palla al limite e tira dal limite. Lo fa anche calciando bene ma non è fortunato. Nel secondo tempo solita musica. Gli irlandesi mostrano muscoli, buon palleggio e tanta volontà ma sprecano tantissimo. Immobile si vede pochissimo anche nella ripresa.
Al decimo serve Zaza col tacco in una delle ripartenza della Nazionale. Poi la sua partita, la prima da titolare, finisce al 74’ quando Ciro lascia il campo per l’ingresso di Lorenzo Insigne. Lo scugnizzo del Napoli ha subito un buon impatto con la partita. Conte lo piazza al fianco di Zaza per l’ultimo quarto d’ora di gara. Insigne sembra avere l’argento vivo addosso.
L’attaccante di Frattamaggiore dà subito un buon pallone a Sturaro che spreca la giocata del napoletano. Dopo qualche minuto, poi, Insigne si libera per andare al tiro a giro che si stampa sul palo. Unica azione degna di cronaca del secondo tempo di una gara che l’Italia di Conte finisce col perdere 1-0. Insigne si presenta all’Europeo giocando una ventina di minuti positivi e quel pallone sul palo, con un pizzico di fortuna in più, chissà, avrebbe cambiato il suo Europeo ma non è detto che non possa succedere con la Spagna.