Sconto di pena per il collaboratore di giustizia Alfonso Loreto, figlio del boss Pasquale, primula rossa dell’omonimo clan degli anni Ottanta e Novanta sul territorio cittadino di Scafati. Il giovane Loreto ha ottenuto la pena di tre anni e dieci mesi, con sconto di sei mesi rispetto ai quattro anni e quattro mesi conteggiati nel computo della sentenza emessa dal giudice delle udienze preliminari, attraverso la richiesta della continuazione dei reati contestati, avvinti così in un unico “filotto”. L’imputato eccellente, passato al rango di collaboratore di giustizia, depositario di informazioni preziose sui nuovi assetti criminali nella zona e dei rapporti tra asse criminale e politica locale della città dell’Agro nocerino sarnese, difeso dall’avvocato Luigi Ferrone, ha chiuso il conto al Tribunale di Salerno, per quest’accusa di detenzione di arma ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, davanti al Gup del Palazzo di Giustizia della città d’Arechi, Pietro Indinnimeo.
L’accusa originaria per il rampollo della criminalità era contestata nella stessa vicenda che vide coinvolto l’ottico salernitano Uldrico Siano, stralciato dall’indagine con separata trattazione penale.
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