E ora la Premier League trema. Anche il calcio si trova a fare i conti con la Brexit e in particolare quello che e’ il campionato piu’ popolare del mondo. Con l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, ai calciatori europei verra’ applicato lo stesso trattamento finora riservato agli extracomunitari, ovvero per giocare in Premier servira’ loro un permesso di lavoro che verra’ concesso solo se avranno giocato un certo numero di partite nella loro nazionale (la percentuale, fra il 30% e il 75%, dipende dal ranking Fifa e vale solo per i Paesi ai primi 70 posti) nei due anni precedenti alla richiesta. E, stando al “Daily Mail”, ad oggi oltre 100 calciatori della Premier non potrebbero ottenere il via libera del Ministero degli Interni di Londra. Considerando poi le prime due divisioni di Inghilterra e Scozia, il numero sale vertiginosamente e si avvicina ai 400. In altre parole calciatori come Martial, Payet o Kante, con le regole presto in vigore, non potrebbero trovare spazio e in futuro sara’ quasi impossibile per i club della Premier aspirare a certe operazioni. Come per esempio lo sono state in passato quelle che hanno portato Cristiano Ronaldo al Manchester United o Thierry Henry all’Arsenal. Tra l’altro le norme Fifa prevedono la possibilita’ di trasferimento per i giovani calciatori fra i 16 e i 18 anni solo all’interno della stessa area economica europea: in altre parole addio ai talenti in erba, vedi il caso di Bellerin che i Gunners hanno portato nel proprio settore giovanile quando aveva 16 anni. A questo scenario di per se’ gia’ complicato vanno ad aggiungersi altri tasselli: la sterlina, almeno nel breve termine, crollera’ di valore rispetto all’euro e per i club della Premier questo si trasformera’ in investimenti sempre piu’ onerosi. Il loro potere d’acquisto, insomma, si ridurra’ e di molto. Sempre il “Mail” fa l’esempio di Michy Batshuayi, giovane attaccante belga per il quale il Marsiglia chiede 40 milioni di euro: al West Ham, sulle sue tracce, non basteranno piu’ i 31 milioni di sterline della scorsa settimana ma 34. E un discorso simile andra’ applicato agli ingaggi. I vantaggi derivati dai nuovi e ricchi contratti per i diritti tv sembrano destinati a esaurirsi a stretto giro di posta. E il pericolo all’orizzonte e’ quello di un circolo vizioso: “i ricavi dalle televisioni sono legati alla qualita’ dei calciatori che la Premier puo’ offrire agli spettatori, che siano davanti alla tv o allo stadio”, avverte sulle pagine del “Telegraph” il professor Babatunde Buraimo, dell’Universita’ di Liverpool. Ma anche il resto del calcio europeo dovra’ fare i conti con la Brexit visto che i giocatori d’Oltre Manica assumeranno lo status di extracomunitari: se il nuovo assetto entrasse subito in vigore, il Real Madrid dovrebbe cedere uno fra Bale, James Rodriguez, Danilo e Casemiro visto che in Spagna si possono tesserare fino a 3 extraUe. E se fino a ieri davano per sicuro il rinnovo del gallese fino al 2023, ora le cose potrebbero cambiare visto che un contratto cosi’ lungo condizionerebbe le scelte dei blancos in prospettiva futura.
SPORT
24 giugno 2016
Catastrofe Premier League: con la Brexit 100 calciatori sono fuori norma per il tesseramento