SALERNO – Per alcuni giorni avvertì forti dolori all’addome e rischiò di morire per delle cure sbagliate prescritte dal medico del 118: si salvò grazie alla tempestività del nonno avvocato che – avendo capito le difficoltà in cui versava la nipote di appena 17 anni-la fece trasferire in un ospedale di Roma dove fu operata. L’intervento “salva vita” però non riuscì ad evitare alla giovanissima la perdita di un pezzo di intestino, martoriato dalla cura farmacologica sommistrata. Archiviata la posizione di un professionista della Guardia Medica, imputazione coatta per la collega del 118 e per il medico di base. Rischiano il processo per gravi lesioni a causa di colpa medica e omissione di atti d’ufficio.
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