C’è anche l’estensione del congedo parentale ai padri, a partire dal primo gennaio 2017 nel pacchetto delle proposte di modifica (una decina) messe a punto dalla maggioranza al ddl sul lavoro autonomo e il lavoro agile all’esame della commissione Lavoro del Senato. L’emendamento riconosce il diritto “alle lavoratrici e ai lavoratori iscritti alla gestione separata” dell’Inps a un “trattamento economico per congedo parentale per un massimo di 6 mesi entro i primi 3 anni di vita del bambino”. I trattamenti economici per congedi parentali “ancorchè fruiti in altra gestione o cassa previdenza non possono complessivamente superare tra entrambi i genitori il limite complessivo di 6 mesi”. Il trattamento economico è corrisposto “a condizione che risultino accreditate almeno 3 mensilità” nella gestione separata “nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo indennizzabile”. Viene riconosciuto anche in mancanza di tale condizione nel primo anno di vita del bambino (figlio naturale, adottato o affidato in preadozione) alle lavoratrice e ai lavoratori che abbiano comunque titolo all’indennità di maternità o paternità e il trattamento economico è corrisposto nella misura pari al 30% del reddito preso a riferimento per la corresponsione della maternità o paternità. Sotto il profilo finanziario gli oneri derivanti dall’attuazione della norma ammontano a 1,22 milioni di euro per il 2017 (1,77 nel 2018; 1,74 nel 2019; 1,79 nel 2020, e quindi 1,85, 1,89, 1,94, 2,03, 2,06, 8,70 negli anni sucessivi fino al 2026).
CRONACA
26 giugno 2016
Lavoratori autonomi: dal 2017 congedo parentale anche ai papà