Giorgio Chiellini il primo luglio del 2012 c’era. Restò in campo 21’, poi si infortunò di nuovo. La Spagna vinse 4-0 e conquistò l’Europeo, l’Italia gli applausi ma fallì miseramente. Giorgio Chiellini quattro anni e quattro scudetti dopo è l’uomo della provvidenza, la persona giusta al momento giusto; il momento è il 33’ del primo tempo di Italia-Spagna. Lo scenario è Parigi, Kiev è un ricordo, Giorgio King Kong un opportunista che ha la zampata vincente che regala all’Italia il gol che sblocca la partita e che, grazie al raddoppio di Pellè nel finale, porta gli Azzurri ai quarti contro la Germania, mandando a casa i campioni d’Europa in carica. Il volto felice di Italia-Spagna è quello del difensore juventino, uno dei cinque uomini in campo assetati di vendetta contro gli spagnoli. Altro che Furie, gli italiani sono assatanati, mangiano i rivali a centrocampo, li sovrastano e arrivano sempre primi sul pallone. Poi quando ripartono mettono il turbo e gli Iniesta, i Fabregas e i David Silva – gente abituata a ragionare con il pallone tra i piedi, insomma – annaspano come un cronometrista in salita.
L’inizio è incoraggiante, perché la squadra di Conte non alza il ritmo ma punta agli inserimenti per vie centrali contro una Spagna che invece intende sfruttare tutta l’ampiezza del campo. La prima vera palla gol è azzurra, con Pellè che si fionda su una punizione dal limite e incorna costringendo De Gea alla gran parata. Più trascorrono i minuti e più l’Italia acquista convinzione e riduce il suo gap psicologico dalla Spagna. Giaccherinho in rovesciata cerca la gloria, ma trova il palo e il fischio dell’arbitro per gioco pericoloso. I tentativi della squadra del ct Conte sono sempre interessanti, anche quello di Parolo che ancora una volta si inserisce di testa su un cross dagli esterni, per sfruttare centimetri che non tutti gli spagnoli hanno. Mezz’ora scorre via tra la pericolosità dell’Italia e l’inconsistenza della Spagna che, nonostante un baricentro avanzato, va un po’ in tilt perché i centrali non accorciano e si ritrova un po’ lunga sulle ripartente azzurre con i contromovimenti di Pellè che fanno impazzire Sergio Ramos. Su uno di questi, arriva una punizione dal limite che Eder calcia con potenza costringendo De Gea alla respinta corta che trova Giaccherini davanti alla porta la cui carambola finisce su Chiellini che insacca: è 1-0 per l’Italia, per una grande Italia! In contropiede gli azzurri sono devastanti, in mezzo al campo insuperabili: De Rossi gestisce palloni in quantità industriale e con qualità artigianale e con Eder a terra, nel finale di tempo, Giaccherini potrebbe già infilzare di nuovo gli spagnoli.
La ripresa si apre con l’Italia sempre pronta a mettere in difficoltà la Spagna, eppure Buffon si ritrova tra le mani un colpo di testa di Morata ravvicinato che commette anche fallo. E’ un campanello d’allarme che dimostra come gli iberici siano rientrati in campo determinati. Però è Italia-show quando Pellè di tacco, dopo aver rischiato un’incredibile espulsione, lancia Eder che in velocità brucia Piquè e sbatte contro De Gea. Spreca tanto l’Italia, pure quando Eder in qualche modo va via e serve De Scoglio il cui cross basso aspetta solo di essere toccato in rete, ma nessuno arriva puntuale. Con l’uscita di De Rossi, però, l’Italia fa fatica, Thiago Motta lascia campo a Fabregas e la Spagna trova un po’ di coraggio facendo abbassare la terza linea azzurra. Rischia Buffon dopo una finta di Iniesta che libera Fabregas il cui tiro è di poco a lato. I guerrieri azzurri sono stanchi, la partita tutto cuore e pressing chiesta da Conte è un dispendio incredibile di energie. Un pallone perso da Parolo vede la Spagna arrivare pericolosamente al tiro con Iniesta, ma il finale è già scritto con la Spagna in avanti e Buffon che sventa un missile di Piquè. L’ultimo quarto d’ora è la sfida tra due scuole di pensiero, il tiki taqua della Spagna e il vecchio caro catenaccio italiano. Non c’è da vergognarsi, c’è da soffrire e nella sofferenza Conte vuole gente che tenga palla, Insigne, e che sappia difendere, Darmian. Proprio il napoletano va via nell’uno contro uno e calcia centralmente per De Gea. E nella disperazione più totale la Spagna trova un’occasione con Piquè, ma Gigi Buffon da pochi passi compie una prodezza, sull’unico vero errore di Pellè che lascia libero il difensore avversario. A tempo scaduto, poi, ci pensa il solito pellé: raccoglie un cross deviato di Darmian e al volo dall’interno dell’area segna il 2-0 finale. Italia ai quarti, Spagna a casa. E sarà di nuovo Germania.