Il caldo fa male ai farmaci. Per questo bisogna far attenzione al loro aspetto prima di utilizzarli, soprattutto se vengono tenuti in casa già da qualche mese. Bastano infatti anche poche giornate di temperature eccessive (l’Agenzia italiana del farmaco indica come inizio di rischio i 25° centigradi) per ridurre la data di scadenza. Lo ricorda Federfarma Verona che suggerisce alcuni accorgimenti estivi. A partire dall’aspetto del medicinale che si utilizza abitualmente: se appare diverso dal solito o presenta dei difetti (particelle solide in sospensione o sul fondo, cambio di colore o odore, modifica di consistenza), si deve subito consultare il farmacista o il medico prima di assumerlo.
Importante inoltre “segnalare qualsiasi malessere, anche lieve, in concomitanza con una terapia farmacologica, perché non tutti i farmaci possono avere effetti legati al caldo. Le formulazioni liquide, contenendo acqua, sono in genere termolabili, cioè maggiormente sensibili alle alte temperature. Qualora le indicazioni per la conservazione non siano specificate, vale la regola generale del luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25° C. Se si espongono i farmaci per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25° non se ne pregiudica la qualità, ma per un tempo più lungo si riduce considerevolmente la data di scadenza. Se invece la temperatura di conservazione è specificatamente indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi per la salute”.