Un labirinto di tangenti, come una grande catacomba sotterranea nella Roma degli intrallazzi che unisce politici, funzionari e imprenditori per spartirsi gli appalti dei ministeri. Un flusso finanziario illecito di 12,8 milioni di euro. Indagati un parlamentare in carica, il salernitano Antonio Marotta e un ex sottosegretario del governo Berlusconi, Giuseppe Pizza, arrestati per corruzione aggravata due impiegati infedeli dell’Agenzia delle Entrate. E’ questo lo scenario criminale disegnato dalla nuova inchiesta della procura guidata da Giuseppe Pignatone e dal Nucleo centrale valutario della Guardia di Finanza.
Oggi all’alba sono scattati 24 ordini di custodia cautelare -12 in carcere e 12 ai domiciliari – centinaia di perquisizioni delle Fiamme Gialle, con un’operazione estesa a diverse città italiane ma che ha il suo epicentro nella capitale. Cinque misure interdittive (obbligo di dimora e divieto di attività professionale) e sequestrato più di 1,2 milioni di euro tra immobili, conti correnti e quote societarie a carico di altrettanti indagati, gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita, nell’ambito dell’operazione denominata “Labirinto”. Complessivamente sono 50 tra arrestati e indagati.
Tra gi arrestati, la figura centrale del sistema criminale è il faccendiere Raffaele Pizza, (fratello di Giuseppe Pizza, il politico calabrese e cittadino onorario di Petina, piccolo centro del Salernitano, ex sottosegretario del governo Berlusconi, che rivendica il simbolo della Democrazia Cristiana, anche lui perquisito e indagato per riciclaggio). Raffaele Pizza, adoperando i suoi legami stabili con il mondo della pollitica, rappresentava lo snodo tra il mondo impreditoriale e quello degli enti pubblici, svolgendo secondo gli investigatori “un’incessante e prezzolata opera di intermediazione tra i suoi interessi e quellidi imprenditori senza scrupolo” allo scopo di aggiudicarsi gare pubbliche. L’uomo sempre grazie ai propri contatti con i politici si adoperava anche per favorire la nomina ai vertici di enti e società, di persone a lui vicine, allo scopo di riceverne favori e facilitazioni. Il faccendiere usava uno studio vicino al Parlamento, per ricevere denaro di illecita provenienza, nasconderlo e smistarlo grazie alla collaborazione in un caso di Antonio Marotta, parlamentare in carica dell Ncd, la formazione politica che fa capo all’attuale ministro dell’Interno Angelino Alfano. Marotta è indagato per traffico di influenze illecite e ricettazione. Per il politico era stata chiesta la misura cautelare per corruzione e associazione a deliquere, ipotesi di reato escluse dal gip. Il suo nome è stato fatto nel corso di alcune intercettazioni. Accanto a Raffaele Pizza, al vertice dell’organizzazione figura anche il commercialista Alberto Orsini, anch’egli arrestato.
Deputato di area Popolare Ncd-Udc, Marotta, 68 anni, avvocato originario di Torchiara, piccolo centro vicino Agropoli. Già deputato nella passata legislatura con l’Udc, è stato eletto nel 2013 nelle liste di Forza Italia-Pdl, da dove poi nel giugno 2015 è passato a Area Popolare. E’ stato anche consigliere laico del Csm. “E’ un equivoco” ha commentato “Io credo di essere al di fuori di tutto al cento per cento”.
CRONACA
4 luglio 2016
Tangenti a Roma, indagato il parlamentare salernitano Antonio Marotta: “E’ un equivoco”