SALERNO – Il successo delle attività del gruppo dei salernitani smantellato nel corso dell’operazione “Casablanca” ha un grande segreto: la qualità del prodotto che riuscivano ad offrire alla loro clientela. È quanto emerge dalle intercettazioni effettuate dagli agenti della squadra mobile di Salerno per conto della Direzione Distrettuale Antimafia. L’hashish proveniente dai fornitori marocchini di stazza nell’Agro Nocerino Sarnese aveva ben presto sbaragliato la concorrenza, facendosi “apprezzare” da tutti e avviando un “passaparola” fra gli assuntori che aveva fatto aumentare le richieste. Un dato che emerge chiaro in un’intercettazione ambientale effettuata nell’auto di Antonio Esposito, collaboratore strettissimo dei Franceschelli che oltre a ricoprire il compito di “corriere” si dedicava spesso allo spaccio al dettaglio. Il 16 marzo del 2015, Esposito ospitò nella sua auto due giovani, non meglio identificati. All’interno della vettura, il 23enne salernitano discusse con loro di un precedente pagamento non effettuato e di una nuova partita di droga da cedere.
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