Omicidio volontario e’ il reato per cui la Procura di Isernia ha iscritto nel registro degli indagati una persona ritenuta responsabile della morte del 76enne di Pratella (Caserta ) avvenuta per ingestione di acido corrosivo. Lo ha annunciato, all’ANSA, Il Procuratore Capo Paolo Albano. “Le indagini sono ormai concentrate verso un’unica direzione” dichiara Albano. Celestino Valentino, la vittima, era ricoverata nel reparto di lunga degenza dell’ospedale di Venafro (Isernia), l’uomo era stato colpito da una patologia invalidante che gli impediva qualsiasi movimento volontario. L’omicidio e’ avvenuto in corsia, la persona indagata avrebbe somministrato all’anziano soda caustica, secondo le prime indiscrezioni emerse nell’ immediatezza dei fatti. “Sulla natura del liquido – precisa Albano – aspettiamo l’esito dei primi risultati dell’esame autoptico effettuato ieri dal dottor Guerriero. E’ questione di pochi giorni”. Secondo indiscrezioni, non confermate dalla Procura, la persona indagata sarebbe una dipendente dell’ ospedale di Venafro e avrebbe agito in seguito a dei contrasti con un parente dell’anziano deceduto. È il quotidiano Il Messaggero, in particolare, a fornire altri dettagli sulla persona che sarebbe finita nel registro degli indagati. Si parla di una infermiera che non voleva essere trasferita da Venafro e che quando ha saputo che la sua collega sarebbe rimasta lì avrebbe deciso di fargliela pagare avvelenando il genitore. Era stato infatti proprio Valentino, scrive il quotidiano, a evitare alla figlia infermiera il trasferimento: lei sarebbe rimasta grazie alla legge 104, mentre la collega doveva andar via. Ci sarebbe dunque questo alla base del movente: il rancore della donna sarebbe montato in poche settimane per poi sfociare in un gesto dalle conseguenze irreversibili. L’uomo è morto il 25 giugno scorso, dopo due giorni di agonia.