EBOLI – Si alzano gli scudi intorno all’Ises ed al suo presidente. In seguito alle minacce pervenute nei confronti di Tullio Gaeta i 60 lavoratori rimasti al fianco del presidente del centro di riabilitazione di piazza Pendino si dichiarano pronti ad affrontare qualsiasi difficoltà gli verrà posta davanti in modo unito. Le minacce non sembrano abbattere gli spiriti dei numerosi dipendenti della “nuova cooperativa Ises”, che hanno affermato con convinzione di voler portare a termine quanto iniziato con lo scopo di preservare il centro e i numerosi pazienti al suo interno. Solidarietà nei confronti del presidente, come lo stesso Tullio Gaeta i soci lavoratori dell’Ises più che intimoriti sono indignati dall’ultimo sviluppo in una vicenda che si protrae da diversi mesi e che oggi vede nuove ombre aleggiare intorno. Determinati, uno dei numerosi lavoratori del centro ha dichiarato: «Rimarremo al fianco del nostro presidente, prima di mettere le mani sull’Ises dovranno sparare a tutti noi. Non ci arrendiamo».
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