Angela Celentano: la Procura di Torre Annunziata ha chiesto al Quirinale di sollecitare le autorità messicane sulle indagini intorno al caso della bambina, scomparsa ormai quasi vent’anni fa dal monte Faito. La recente visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel Paese sudamericano era un’occasione che non poteva sfuggire alla Pro-cura oplontina da sempre impegnata nelle ricerche di Angela e che ha sollecitato tutte le possibili istituzioni che si sono interfecciate con le autorità messicane. Ultimo in ordine di tempo, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando che nel novembre scorso incontrò, insieme al procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, la Procuradora general del Messico Arely Gomez Gonzales.«I messicani stanno lavorando con un nuovo spirito al caso» commenta il procuratore capo di Torre Annunziata Sandro Pennasilico che non abbandona la sua tradizionale cautela e, in passato, non ha nascosto le difficoltà di interloquire con le autorità giudiziarie sudamericane. Il procuratore Pennasilico non si sbilancia, sottolinea «l’energia e l’impegno notevolissimo che abbiamo sempre speso su questo caso» e rimarca la necessità di «dare tranquillità a questo momento in cui abbiamo avuto una disponibilità consistente e immediatamente verificabile». La sensazione, dunque, è quella di una svolta che si avvicina quantomeno per fare chiarezza su tutta una serie di aspetti che hanno accostato il nome di Angela Celentano al Messico. A partire da quella fantomatica Celeste Ruiz che nel 2012 comparve in questa intricata vicenda come colei che aveva contattato due anni prima, via chat, Rosa Celentano, la sorella di Angela, sostenendo di essersi riconosciuta nelle ricostruzione virtuali del volto della ragazza. I Ris di Roma e i periti della famiglia Celentano dissero che si trattava di una persona in carne ed ossa, non di un fotomontaggio. Un’immagi-ne, anzi, che aveva il 90% di compatibilità con i lineamenti che potrebbe avere Angela divenuta adulta.Iniziò la caccia a Celeste Ruiz anche da parte dei giornalisti, non solo da parte dei pm. Mail e telefonate erano partite da Acapulco, da casa di Celestino Ruiz, dipendente del Ministero della Giustizia messicana. Tra bugie e mezze verità i sospetti si concentrarono su sua moglie Norma Hilda de Fierro e sui figli avuti dal primo matrimonio della donna. Tra questi, in particolare, destò attenzione Josè Manuel Vazquez Valle, psicologo di 36 anni. Sarebbe stato lui a mandare i messaggi a nome di Celeste Ruiz, l’Interpol trovò sul suo computer la foto di questa donna. Le ricerche sull’identità di questa donna misteriosa sono continuate, anche da parte dei giornalisti di “Chi l’ha visto” che, spulciando tra i profili di Istagram e Facebook, scovarono l’immagine di un’altra donna – che di cognome fa Valle – sovrapponibile alla “prima” Celeste.Un caso intricatissimo che ora potrebbe avere un’accelerazione grazie all’inter-vento del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha commentato la sua recente visita come «molto importante per il rapporto di amicizia intenso che vi è tra Messico e Italia». Non citando, comunque, il caso di Angela Celentano. I genitori della ragazza, Catello e Maria, non hanno ancora chiesto un incontro al Quirinale. «C’era solo un’intenzione» spiega il loro legale, l’avvocato Luigi Ferrandino. Intanto per il ventennale della scomparsa si pensa a una manifestazione che dovrebbe tenersi a Sorrento.
CRONACA
8 luglio 2016
Angela Celentano. L’appello della Procura di Torre Annunziata a Mattarella