Passeggiando in centro storico tra bar, negozi e ristoranti era facile trovarlo seduto all’angolo di una chiesa a chiedere con insistenza l’elemosina: «Per favore, datemi una mano. Non so come fare per mangiare» diceva senza sosta. E quando il sindaco Giuseppe Cuomo firmò l’ordinanza anti-accattonaggio bocciata apertamente dalla Curia locale – fu anche fermato dai vigili urbani: gli fu comminata una multa e subì anche la confisca delle monetine raccolte da passanti e turisti. Una vita difficile, di sofferenze, senza una gamba e passata per strada. Almeno fino a quando non si recò alla Caritas e alla parrocchia della Cattedrale di Sorrento per chiedere di essere aiutato. Un grido d’allarme che alla fine è stato raccolto tanto che adesso ha un lavoro regolare, una protesi nuova di zecca e si sta ricostruendo una vita lontana dalla povertà e dai dolori. E’ la storia di Michele, un ragazzo di origini rumene che è divenuto oramai un sorrentino d’adozione. Grazie anche all’intervento di Corpora, ditta specializzata nella produzione di protesi “allertata” sul caso proprio dalla Caritas, adesso il giovane sta pian piano voltando pagina. Ha trovato impiego da settimane a Napoli, presso un mercato ortofrutticolo.
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