Sono finiti in manette per un omicidio commesso nel 1998. Incastrati dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia e dalle indagini condotte dagli agenti del commissariato di polizia e dai carabinieri del nucleo investigativo del comando gruppo di Torre Annunziata sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Napoli: Antonio Scognamiglio – alias ‘a mulignan, storico esponente del clan Falanga recentemente scarcerato – e Sebastiano Tutti (già detenuto nella casa circondariale di Parma) sono stati arrestati con l’accusa di omicidio per la morte di Vincenzo Cardone. Un omicidio di camorra, commesso per un banale e clamoroso errore. Vincenzo Cardone era completamente estraneo alle logiche criminali: era un apprendista fabbro, lavorava sodo, rigava dritto. Fu ammazzato perché due giorni prima aveva prestato la Vespa a un “amico sbagliato”. E due giorni dopo fu massacrato con sei pistole alla schiena – a 23 anni – mentre viaggiava in sella a quella stessa Vespa. Un inspiegabile omicidio, rimasto irrisolto per 18 anni. Fino alle rivelazioni dei pentiti che hanno fatto scattare gli arresti per Antonio Scognamiglio e Sebastiano Tutti, ex primula rossa degli scissionisti del rione Sangennariello.
CRONACA
15 luglio 2016
Torre del Greco. Risolto omicidio vittima innocente di camorra: arrestati in due