La Curia di Napoli donera’ gli alloggi di sua proprieta’ agli occupanti indigenti. Lo ha annunciato l’arcivescovo, il cardinale Crescenzio Sepe, convinto del fatto che “la carita’ si pratica e non si predica”. La Chiesa di Napoli vuole essere cosi’ concretamente accanto a quanti sono nel disagio. E proprio perche’ al Sud la principale emergenza, oltre a quella della casa, si chiama disoccupazione l’arcivescovo di Napoli ha pensato di convocare per l’inizio del prossimo anno nel capoluogo partenopeo i vescovi di cinque regioni meridionali – Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia – per verificare cosa si possa fare per dare un aiuto concreto a quanti sono nel bisogno. Non sara’ – ha detto Sepe durante la presentazione della lettera pastorale “Vestire gli ignudi” – un confronto per fare “un’analisi del problema. Finora sono state fatte troppe diagnosi, ora serve agire, trovare la cura efficace”. Al tavolo del confronto il vescovo di Napoli invitera’ anche i rappresentanti del Governo, quelli dei sindacati e delle varie organizzazioni datoriali perche’ siano “fornite delle proposte concrete che potranno essere attuate se ognuno fara’ la sua parte” Nei prossimi mesi la Curia di Napoli procedera’ ad un’attenta ricognizione del patrimonio immobiliare, verifichera’ le procedure per la dismissione. Le case verranno date a quanti le occupano da tempo e che si trovano in difficolta’ economiche. La cessione riguardera’ solo le case della diocesi (ci sono anche alloggi che appartengono a Ordini religiosi). Obiettivo della Chiesa di Napoli per il prossimo anno pastorale che si aprira’ a settembre prima della festivita’ di San Gennaro sara’ quello di essere principalmente accanto a coloro, come ha spiegato ancora il cardinale Sepe, che “sono stati spogliati dei loro diritti, come quello del lavoro, quei bambini che hanno subito violenza, quelle donne maltrattate, qui giovani che non hanno speranza per il loro futuro. Ed e’ a loro che la Chiesa guarda”. E poi parlando, in modo particolare della citta’ di Napoli ha ricordato che “costruire la citta’ e’ compito di tutti, sia della comunita’ civile, sia di quella religiosa”.. “I credenti non possono non interessarsi, insieme ad altri cittadini – ha concluso – di elaborare soluzioni tese a garantire il maggior benessere a tutti”.
CRONACA
16 luglio 2016
Napoli. La Chiesa donerà le sue case ai poveri