Erano in quattro nell’episodio chiave dell’inchiesta, ricostruito dai carabinieri del gruppo territoriale di Nocera Inferiore, con l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare chieste dal Pm della Procura di Salerno Elena Guarino e accordate dal Gip del tribunale Pietro Indinnimeo: in carcere sono finiti Simone Criscuolo, 50enne originario di Agerola, ma residente a Vicenza, dove è stato raggiunto e ammanettato all’alba di ieri, e il suo socio, nonchè promotore delle azioni contestate e titolare del centro massaggi, il 51enne Giuseppe Alfieri, di Cava de’ Tirreni, massaggiatore titolare e proprietario del centro in questione. E’ suo il luogo dove sarebbe avvenuto l’episodio incriminato, con la costrizione a forza e gli atti sessuali filmati da un quartetto di omosessuali dediti alla perversione nei confronti della vittima. «Mi farebbe piacere vederti»: così le conversazioni passavano dalle scuse al vero obiettivo, dopo il contatto. A proporsi erano i massaggiatori, i quali contattavano i ragazzini per proporre incontri: il primo approccio aveva un apparente scopo commerciale, per la vendita di prodotti per il corpo, creme da massaggio, con una proposta di guadagno a percentuale. Poi, dopo gli scambi via web, arrivava la proposta d’incontro, che in certi casi sfumava, veniva rifiutata. In altri, andava a buon fine, a colpi di furbizia e ammiccamenti. Il massaggiatore cavese Giuseppe Alfieri, titolare del centro incriminato, aveva rivolto le sue attenzioni a diversi ragazzini, secondo la procura.
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