Caro Aurelio, ti scrivo…
Gentile presidente, le sue esternazioni, populistiche, su Gonzalo Higuain, il “pipita” più confidenzialmente, fanno male al mondo del calcio. Lei ha recentemente asserito che nella scelta del calciatore argentino, di passare alla Juventus, c’è il senso pieno del tradimento. Con l’aggravante della ingratitudine.
Sono solo frasi ad effetto, pronunciate per colpire la sensibilità dei tifosi napoletani. Per fare di Higuan l’uomo da mettere alla sbarra. Vedo già l’accoglienza del San Paolo, una bolgia gremita, il giorno in cui “core ‘ngrato”, salendo le scalette degli spogliatoi con indosso la “camiceta” bianconera, metterà piede sul parterre dello stadio partenopeo.
E poi, mi conceda, anche il suo allenatore, Maurizio Sarri, una tiratina d’orecchie se la merita. Quello è lo stile Napoli? Con quale professionalità va dichiarare “aspettiamo Higuain e la Juve al San Paolo”. Cos’è una promessa o una minaccia? Atteggiamenti infantili, condannati anche tra gli amatori in terza categoria.
Dice, caro presidente, di essere consapevole del dolore della gente. Un dolore che sarebbe stato, un po’, anche il suo. Per completare l’opera le manca la “lacrimuccia”. Io, se le debbo dire, non ho mai visto piangere una persona alla quale stavano recapitando quasi 100 milioni di euro.
La realtà, lo sappiamo entrambi è ben altra. Higuain, nel Napoli, aveva assolto il suo compito. I suoi trenta gol l’hanno felicemente accompagnata in Champions. Una soddisfazione per la gente del golfo ed una importante iniezione di contanti per le sue casse. Il “pipita” all’anagrafe ha superato i trenta anni. Alle volte “litiga” con la bilancia, proprio lei ebbe modo di evidenziare questo problema. Venne pagato, ai Blancos, 36 milioni di euro. Dopo tre anni e con tre primavere in più sulle spalle le ha lasciato, sulla porta di casa, prima di andarsene, una posta celere con dentro quasi 200 miliardi delle vecchie lire. Accompagnate da una plusvalenza di circa 60 milioni di euro. Mica poco…
E lei, un ragazzo tanto produttivo, me lo tratta così malamente a pesci in faccia! Suvvia, presidente, mi meraviglia. Non è proprio il caso. Un “teatrino” indegno che non dovrebbe appartenerle. Ho sempre ritenuto che lei fosse in possesso di un altro passo, rispetto a tanti suoi colleghi del calcio. Che lei fosse illuminato da ben altri concetti. Da valori etici più importanti. Degni di un uomo della sua classe. E poi, diciamoci in confidenza la verità, quei 96 milioni e spiccioli andavano ben oltre le sue reali aspettative.
Higuain merita una statua. Non si fosse presentata quella sontuosa opportunità dello United, che ha perso la testa per Pogba, lei poteva usare per il fondo schiena (perdoni l’espressione, ma calza a pennello) quel foglio sul quale è scritta la clausola rescissoria che prevede lo svincolo dell’attaccante argentino per 96 milioni e 736 mila euro.
Al suo posto avrei atteso, al terminal aereo portuale, il rientro in Italia del “pipita” e l’avrei personalmente accompagnato all’incontro con Andrea Agnelli. Una stretta di mani a tre avrebbe meglio suggellato il buon esito di una trattativa che vede vincitore soltanto Lei ed il Napoli.
Sì perché i soldi (tanti) sono certi, i gol di Higuain, con la maglia della Juve, sono ancora tutti da venire.
Lei, oltre che bravo e oculato negli affari, è anche fortunato. Dopo Lavezzi e Cavani, ecco Higuain. Domani guadagnerà con un altro calciatore.
Guardi già al domani, appunto, si consulti con la stupenda Wanda, si faccia consigliare. Scelga la buonuscita più remunerativa per le casse del Napoli e per Maurito Icardi e non pensi ad altro.
Se è vero, come lei ha dichiarato, che Icardi è un centravanti straordinario, che sostanzialmente lo aveva già preso prima che andasse all’Inter e che …certi amori non finiscono mai!
Cordialmente, suo…