Oltre tre ore di riunione negli uffici della Procura della Repubblica di Salerno per analizzare gli atti raccolti sull’inchiesta Scafati. Il procuratore capo Corrado Lembo ha ascoltato attentamente le parole dei Pm dell’Antimafia di Salerno, Vincenzo Montemurro e Giancarlo Russo, sui filoni di inchiesta che riguardano i presunti intrecci tra politica e camorra nella città dell’Agro nocerino sarnese.
Un momento di confronto arrivato in momento nevralgico dell’attività investigativa degli inquirenti, con la richiesta di arresto del Pm Montemurro, per il sindaco Pasquale Aliberti, il fratello-imprenditore Nello, Luigi Ridosso e Gennaro Ridosso, rigettata dal Gip Donatella Mancini che però, al tempo stesso, ha riconosciuto il reato di corruzione elettorale per le Amministrative del 2013. Nell’incontro sarebbero state affrontate tutte le fasi dell’inchiesta avviata dieci mesi fa, toccando anche i punti caldi relativi alle perquisizioni domiciliari del 7 luglio scorso e dei contatti telefonici intercorsi tra i rappresentanti politici della città e gli esponenti del clan Ridosso-Loreto.
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