di DARIO CIOFFI
Un passo indietro in campo, una furia negli spogliatoi. Chi ha ascoltato le parole di Giuseppe Sannino, intorno alle otto della sera di ieri, racconta d’un tecnico imbufalito nei confronti dei suoi calciatori. La Salernitana ha vinto 9-2 contro la Civitanovese, però il risultato più pallanuotistico che calcistico, in un test match che valeva meno delle monetine di rame, al trainer di Ottaviano interessava nulla. Così, l’allenatore granata ha tenuto a lungo a rapporto i suoi, dopo la quarta gara al Maurelli di Sarnano, per sottolineare tutto quel che a suo dire non è andato.
Il 3-5-2, sistema di gioco che al momento pare alternativa naturale al 4-4-2 su cui si sta insistendo sin dal principio del ritiro, non ha dato le risposte che il mister s’attendeva. Di qui la “strigliata”, importante soprattutto per tener alta la tensione, che s’era forse un po’ allentata dopo che a metà mattinata s’era avuta la certezza del forfait degli stati generali granata.
Era annunciata la presenza del co-patron Lotito, si diceva che ci sarebbe stato anche il socio e cognato Mezzaroma, veniva considerato scontato l’arrivo di Fabiani, c’era persino chi li dava in arrivo tutti e tre assieme. Non s’è visto nessuno. «Impegni improvvisi m’impediscono d’esserci», ha fatto sapere il “magno Claudio”.
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