La scomparsa del “Collettivo”, la violazione di un patto siglato nel 2009, la voglia – generazionale – di “andare in trasferta”. Il tesseramento di migliaia di ultras partenopei appartenenti a gruppi organizzati potrebbe però avere un risvolto negativo per gli stessi tifosi. L’ipotesi (perché al momento resta tale) emerge spulciando le pagine dell’ultimo dossier redatto dall’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive. Gli analisti del Ministero dell’Interno hanno pubblicato una classifica delle squadre di calcio in ambito nazionale che richiedono la maggiore “attenzione” da parte delle forze dell’ordine. Attenzione che si traduce in numero di agenti messi a disposizione per garantire l’ordine pubblico nelle trasferte. Si parte dagli operatori dei Reparti Mobili e dei Battaglioni dei carabinieri per finire agli agenti della polizia ferroviaria impegnati nella vigilanza della sicurezza sui treni. La compagine di ultras azzurra è tra gli ultimi posti di questa classifica, giacchè il numero di tifosi organizzati presenti in trasferta è stato dal 2009 ad oggi ridotto rispetto alle altre squadre nazionali. Un tesseramento di massa potrebbe invertire questo dato e rendere necessario un maggiore numero di uomini e mezzi per scortare i gruppi organizzati. Il risultato? Molte trasferte potrebbero essere vietate per «motivi di ordine pubblico».
SPORT
6 agosto 2016
Napoli. Ultras tesserati: trasferte a rischio