SCAFATI – «Nello Aliberti promise lavori per oltre 100mila euro l’anno agli esponenti del clan Ridosso-Loreto».
A raccontarlo è Alfonso Loreto junior, in uno dei primi interrogatori resi al Pm Vincenzo Montemurro che, dal 18 settembre scorso, ha avviato un’indagine per appurare i presunti rapporti tra politici e criminalità organizzata a Scafati. “Alfonsino” al magistrato della Procura Antimafia racconta l’episodio nel verbale del 25 febbraio scorso. «Presso l’Acse ancora non abbiamo avuto appalti ma questo solo perché ci hanno arrestati- rifrisce il collaboratore- altrimenti dovevamo prendere i lavori di pulizia nella sede della società. In precedenza, rispetto alle promesse per le elezioni del 2013 e le assunzioni, io e Luigi Ridosso, volendo offrire manodopera e servizi presso la nuova sede dell’Igiene Urbana, in via delle Industrie, ci recammo a casa del fratello del sindaco, Nello Aliberti, perché sapevamo che era lui che aveva mani in pasta».
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