Ha ventiquattro anni ma il volto è ancora da ragazzina. Gli occhi chiari, di un celeste brillante, sono gonfi di lacrime. Quasi rossi. I capelli biondi li ha raccolti con un elastico rosso. Ha lo sguardo basso e le mani che si stringono sui fianchi, quasi a volersi abbracciare. Lisa (il nome è di fantasia per tutelare la privacy) è una studentessa britannica in vacanza a Napoli. Soggiorna in un albergo a due passi dalla stazione centrale, in una delle stradine che costeggiano piazza Garibaldi. Ed è proprio qui, all’interno di una stanza dell’hotel, che ieri mattina si è consumato l’incubo di Lisa. «Violenza sessuale», questo riporta il referto medico stilato all’ospedale Loreto Mare. Ad accompagnarla al pronto soccorso sono stati gli agenti della polizia di Stato. «Blue angels», come lei ha più volte ripetuto. L’hanno soccorsa mentre in lacrime chideva aiuto. Lisa è stata aggredita, colpita alla testa e violentata. Abusata più volte. Lo dimostrano le ecchimosi presenti nella regione laterocervicale e lungo la parete inguinale. La conferma sulle atrocità subite dalla ventiquattrenne è giunta anche dall’esito della visita ginecologica: «è stata violentata». Dieci i giorni di prognosi prescritti dai medici del Loreto Mare, oltre ad una terapia farmacologica per le lesioni subito e per contrastare l’insorgere di eventuali patologie trasmissibili sessualmente. Intanto gli uomini della polizia di stato hanno messo in campo tutte le risorse per assicurare alla giustizia l’autore della violenza. Con una indagine lampo, gli agenti sono riusciti ad identificare il presunto autore delle molestie. Si tratta di un 26enne napoletano conosciuto due giorni fa.Lisa, invece, ha lasciato l’ospedale. «Rifiuta il ricovero» si legge sulla sua cartella clinica. Accompagnata dagli agenti ha fatto ritorno in albergo. Poche le parole pronunciate, ma una frase resta impressa: «Mi picchiava e rideva».
CRONACA
19 agosto 2016
Violentata in albergo a Napoli, il racconto-choc