Pantalone bianco e maglia nera. Dimagrito rispetto alla sua ultima apparizione in pubblico, capelli bianchi e occhiali da sole. Con una mano tiene il microfono, mentre l’altra è ferma sul petto. Batte pugni sul cuore e intona l’inno alla Vergine, l’Ave Maria, sui gradoni della chiesa Immacolata a Torre Annunziata davanti a una coppia di neo sposi. E’ Tony Marciano, il neomelodico finito nei guai perché accusato di traffico internazionale di droga. L’ex cantore del clan Gionta è tornato in libertà dopo 4 anni di detenzione nel carcere di Secondigliano. Il cantante neomelodico fu arrestato a luglio del 2012 nel corso di un blitz antimafia sul narcotraffico, insieme a 22 affiliati ai “Valentini” di Torre Annunziata. Dopo un periodo agli arresti domiciliari l’annuncio su Facebook con un post-sfogo: «Finalmente sono tornato libero». Una frase liberatoria per scacciare l’immagine di quando Tony, scortato dai carabinieri e con le manette ai polsi, saliva nell’auto d’ordinanza e rivolgendosi ai giornalisti urlò: «Se faccio un concerto, neanche vengono tutte queste telecamere». L’accusa per il neomelodico da 150mila dischi fu pesante: per l’Antimafia era legato alla cosca del padrino Valentino Gionta e le canzoni come «Nun c’amma arrennere» altro non erano che testi che nascondevano chiari messaggi contro i pentiti. Il testo, sempre secondo l’Antimafia, fu ispirato da pizzini del boss Aldo Gionta, un inno contro i collaboratori di giustizia, un “avvertimento” cantato per chi pensa di iniziare a collaborare con lo Stato. Insomma, tutto archiviato in fondo a un cassetto. Tony Marciano, sottoposto all’obbligo di firma una volta al giorno presso la caserma dei carabinieri di Boscoreale, ora è passato dall’inno ai clan all’Ave Maria. Le immagini con fans e amici sono pubblicate sulla sua pagina Facebook. E’ l’ospite più richiesto dalle cerimonie pubbliche ai matrimoni, battesimi, sagre o solo una canzone in un bar. Il primo concerto dopo quattro anni dal buio di una cella lo ha tenuto a Rossano, in Calabria. A Torre Annunziata, invece, si è esibito nel rione di via Settetermini – rione Penniniello, storica roccaforte dei Gallo – prima della sfilata in un noto locale della movida e pare che abbia già l’agenda piena sino a dicembre 2016. Insomma, un ritorno in “grande stile” per l’ex cantore della camorra accolto a braccia aperte da suoi fans. Pronto anche un nuovo album di testi tutti di inediti «torna dopo quattro anni sul palcoscenico ma per quattro anni Tony non si è mai fermato e ha scritto canzoni che saranno raccolte nel prossimo album» annuncia il presentatore sul palco prima di lasciare la scena all’uomo che cantava i pizzini di Gionta.
CRONACA
20 agosto 2016
Torre Annunziata. Tony Marciano torna a cantare dopo 4 anni di carcere: concerto al Penniniello