Il sogno americano della fiction che ha stregato l’Italia. Domani Gomorra sbarca negli States. Il tam tam mediatico per la prima Usa del 24 agosto è comprensibile. L’esordio di Gomorrah fa notizia, e scalpore, per diverse ragioni. L’America aveva insegnato al mondo intero come raccontare il crimine. Dai maestri del noir come Raymond Chandler (sguardo cinico, disincantato, realismo estremo versione anni Trenta) al Padrino di Mario Puzo ai Soprano, erano loro a fare scuola. Ora è l’Italia a suggerire le nuove regole del gioco, e un nuovo stile? Si vedrà. E c’è grande curiosità per capire l’effetto che Don Pietro, Genny, Ciruzzo & Co. avranno sugli americani.
Così Roberto Saviano a Repubblica: «”Le serie” hanno più spazio per entrare nella realtà, documentarla. Un singolo film come Il padrino di Coppola non ci descriveva gli ingranaggi dell’arricchimento mafioso, come facevano le estorsioni, a quali negozi. Nelle ultime serie americane invece comincia a vedersi l’impronta di un neorealismo all’italiana: Breaking Bad ti mostra come si cucina la metanfetamina; proprio come in Gomorra si vedono i meccanismi per truccare un’elezione, trattare coi politici».