Nessuna sorpresa, stavolta. E niente colpi di scena. Il Napoli chiude la sessione estiva del calciomercato col colpo Maksimovic che tanto ha ricordato la telenovela Soriano e quel bluff che proprio non andò giù ai tifosi azzurri. Completata la difesa e il centrocampo, con qualche dubbio di troppo legato all’attacco per l’addio di Higuain, il bilancio dice che il Napoli ha chiuso con un passivo di 14 milioni di euro. Almeno sulla carta e soprattutto in attesa del tesoretto Champions, ulteriormente lievitato dopo l’eliminazione ai preliminari della Roma. Nel dettaglio, però, vanno fornite alcune precisazioni. Innanzitutto il club partenopeo non ha ancora incassato per intero la somma relativa alla cessione del Pipita. La Juventus ha versato nelle casse di De Laurentiis solo 45 milioni, ovvero la prima tranche, così come prevedeva la clausola di 90 milioni di euro inserita nel contratto del calciatore che all’ombra del Vesuvio s’è ora guadagnato l’appellativo di core ‘ngrato. Soldi, quest’ultimi, che De Laurentiis in parte ha già investito. Il Napoli ha acquistato nel totale sette calciatori, mentre ne ha mandati via soltanto tre. Alla corte di Sarri sono arrivati Milik (32), Maksimovic (25), Zielinski (14), Rog (15), Diawara (14), Tonelli (10) e Giaccherini (1,5) per un totale di 110 milioni di euro spesi. Senza considerare che l’arrivo del centrocampista della Dinamo Zagabria al momento è costato solo 1,5 milioni, mentre i restanti 13,5 saranno pagati a giugno secondo la formula del prestito con obbligo di riscatto col quale il Napoli s’è aggiudicato il calciatore. Queste le mosse in entrata guidate dal direttore sportivo degli azzurri, Cristiano Giuntoli. Mosse che permetteranno all’allenatore toscano di contare indubbiamente su una rosa più completa e competitiva nonostante l’addio di Higuain e il passaggio alla Juventus. Tra gli aspetti positivi c’è il fatto che Sarri non è stato privato dei suoi top player, naturalmente escluso il Pipita. Koulibaly e Gabbiadini, finiti nel mirino di diverse squadre, sono stati trattenuti. Per il franco-senegalese sono addirittura arrivate proposte da 50 milioni di euro dal Chelsea di Conte oltre a quelle dell’Everton. Roba da far tentennare chiunque. Tirando le somme, gli unici a dire addio ai colori azzurri sono stati Valdifiori e David Lopez. Cessioni quasi obbligate per un centrocampo che poi è diventato inaspettatamente affollato. Lo stesso Grassi, arrivato a Napoli lo scorso gennaio per 10 milioni di euro, è stato ceduto in prestito all’Atalanta. Operazioni, quest’ultime, che hanno permesso alla società napoletana di contare su altri 7,5 milioni di euro oltre gli introiti garantiti dall’accesso diretto alla Champions League. Nel totale, in attesa che la Juventus completi il pagamento per intero del cartellino di Higuain, il club partenopeo ha incassato 97,5 milioni di euro. Il passivo è di appena 14, almeno per il momento. Ma c’è un altro aspetto che non può passare in secondo piano. Il Napoli potrà contare su altri “sconti”. “Sconti” che arrivano dalle cessioni in prestito di calciatori come De Guzman e Zuniga, oltre allo stesso Pipita, che sotto al Vesuvio pesavano come un macigno per gli alti ingaggi.
Insomma, il bilancio del Napoli si chiude in rosso ma senza contare gli introiti che arriveranno dalla partecipazione alla competizione più prestigiosa d’Europa. In attesa dei contratti da rivedere dei diversi gioielli di famiglia, che tramite gli agenti stanno già battendo cassa. Il caso Lorenzo Insigne insegna, così come quello del difensore Kalidou Koulibaly.
SPORT
1 settembre 2016
Bilancio Napoli, DeLa ha speso 111 milioni e resta il tesoretto Champions