Il girone C del campionato di Lega Pro ha già inviato i primi segnali di fumo. Lecce, Matera, Juve Stabia, Catania e Foggia sono senza dubbio una spanna al di sopra delle altre. Potremmo definirle le probabili fuggitive. Gaetano Fontana si è ampiamente riscattato dalla falsa partenza nella gara di esordio, troppo fragile il Melfi per potersi opporre alla forza delle “vespe”. Il Lecce fa un solo boccone dell’Akragas al quale rifila una quaterna. Il Matera, dopo il pareggio esterno di Taranto, supera di misura, una Paganese non ancora al completo. Il Foggia passa a Siracusa dopo aver sofferto, nel secondo tempo, la pressione inconcludente dei siciliani. Manca ai rossoneri la “cattiveria” agonistica ed il ritmo della scorsa stagione. Manca anche qualche “centimetro” al centro della difesa. Sulla bontà delle intenzioni del Catania, al di là del pareggio esterno di Andria, garantisce la solidità dell’impianto messo in piedi da Pietro Lo Monaco
Dietro di queste un gruppone di outsider aspiranti alla zona play off.
Il campionato ha però anche segnalato che qualcuno, come nelle previsioni, è già in affanno. Catanzaro, Casertana, Akragas e Siracusa sono già in ritardo. L’Unicusano Fondi, visto ieri a Vibo Valentia, non può essere quello dei valori reali. Il Messina paga l’inesperienza della sua dirigenza ed il ribaltone allo staff tecnico sportivo. La Fidelis Andria non è ancora quella dello scorso anno, Favarin dovrà lavorare in profondità, l’organico a disposizione sembra non offrire le garanzie necessarie per un campionato tranquillo.
Le prestazioni convincenti di Taranto, Monopoli e Virtus Francavilla stanno invece a dimostrare che, nel gruppo delle pretendenti agli spareggi promozione, ci possono stare anche loro, senza sfigurare.
Il Monopoli dopo il passo falso interno dell’esordio, ma aveva affrontato la favorita “armata” Lecce, è andato a cogliere un risultato di prestigio sul difficile campo di Caserta. Positivo il debutto casalingo della Virtus Francavilla che ha evidenziato tutti i difetti attuali del Catanzaro. Una situazione imbarazzante quella dei calabresi in piena crisi tecnica. L’arrivo di Mario Somma, a settimana già iniziata, non poteva risolvere tutti i problemi che attanagliano la squadra.
Il Taranto ha vinto e convinto. I rossoblu sono da segnalare come la probabile rivelazione del campionato? La partita ideale per le alchimie tattiche di Aldo Papagni. Primo tempo di studio e contenimento dell’avversario. Lo stupendo gol di Bollino (imparabile quel tiro a rientrare che ha tolto le ragnatele dall’incrocio dei pali della porta avversaria), in avvio di ripresa, ha condotto la gara sui binari che l’allenatore tarantino predilige di più. Baricentro più basso e scorribande, di rimessa ed alle volte in superiorità numerica, sulla immensa prateria che si spalancava nella metà capo avversaria.
Giorgio Roselli ed i giocatori del Cosenza ci hanno messo del loro per favorire la difesa di gioco degli ospiti. Mai sono stati capaci di creare la superiorità numerica sul limite dell’area avversaria e mai sono stati capaci di arrivare a crossare dal fondo. Soltanto una miriade di traversoni alti, dalla tre quarti campo, che evidenziavano le qualità, nel gioco aereo, della difesa tarantina. Gambino, come ho sempre sostenuto, un pesce fuor d’acqua in questa categoria.
Complimenti al Taranto quindi. Nessuno, con un calendario non facile in avvio di campionato ed un organico ancora in fase di allestimento, avrebbe pronosticato una classifica tanto positiva.
Ora i rossoblu sono chiamati alla riconferma. La “spinta” dello Iacovone e la cresciuta autostima del gruppo, per il risultato conseguito in Calabria, potrebbero risultare determinanti, per allungare la serie positiva. Il calore del tifo è già stato di grande aiuto in occasione dell’esordio casalingo con il Matera. Il posticipo serale contribuirà a riempire gli spalti dello stadio della Salinella. Sulla carta il Siracusa non dovrebbe risultare un avversario insormontabile. Con una raccomandazione però: attenzione a Lele Catania ed al gol dell’ex!
E le squadre campane di Lega Pro? Raffaele Trapani, da capitano di lungo corso, conosce a menadito la categoria. Saprà attrezzare una Paganese idonea per raggiungere una salvezza tranquilla. Gli azzurro stellati hanno solo una necessità, scrollarsi di dosso tutte le scorie e le tossine accumulate in questa estate estenuante vissuta tra ricorsi, radiazioni e riammissioni.
Diversa la situazione a Caserta. Qualche polemica in atto non giova certamente all’ambiente. I risultati non si ottengono con i silenzi stampa ed i zero punti in classifica non giovano certamente alla causa. La contestazione, anche per quanto concerne il possibile assetto societario, è già in atto. Evidentemente a Tillia non è stata sufficiente l’esperienza precedentemente vissuta a Martina Franca.