Duro colpo per i colossi dell’economia internazionale. Una flotta fantasma di 85 mega-navi portacontainer, a corto di soldi, cibo e benzina, sta mandando in tilt in queste ore il commercio mondiale. Dopo che la Hanjin, il colosso dello shipping coreano cui appartengono, ha dichiarato bancarotta, nessun porto le accetta più. Un paio sono bloccate con a bordo 38 milioni di dollari di valore di componenti per elettrodomestici Samsung.
Il governo di Seoul ha garantito un prestito straordinario di circa 90 milioni di euro per tamponare l’emergenza. La bancarotta rischia di travolgere con un effetto domino tutto il commercio mondiale: ci sono merci per 14 miliardi di dollari pronte per la spedizione che dovranno essere spedite a destinazione con altri mezzi. Molte in aeroplano, metodo molto più costoso ma l’unico con cui colossi come Nike, Ralph Lauren e Hugo Boss, solo per citarne alcuni, riusciranno ad arrivare con i loro prodotti in tempo nei negozi per il Ringraziamento e per Natale. La fermata in un porto per lo scarico costa in media 35mila dollari e nessun operatore aeroportuale è disposto a muovere le sue gru per un cliente che non è in grado di pagare. Non solo. Venditori di carburante e creditori possono chiedere a un giudice di sequestrare le merci ed arrestare gli equipaggi motivo per cui Hanjin è stata costretta a chiedere negli Usa una protezione giudiziaria.