Sul materasso è adagiato uno dei tanti gatti che – all’interno di Villa Russo – hanno creato una vera e propria colonia di randagi che entrano ed escono dalla ex casa di cura di via Miano. Tutt’intorno ci sono solo degrado, vecchie suppellettili e quel poco che i ladri hanno lasciato intatto. L’ultimo raid è infatti di qualche giorno fa. I carabinieri della stazione Secondigliano avevano arrestato tre ragazzi, un 18enne e due 15enni, per furto aggravato e danneggiamento. Il terzetto di delinquenti si era introdotto nel vecchio manicomio forzando una porta secondaria e scardinandone altre interne con un piede di porco. Tutto questo per rubare dall’immobile una elevata quantità di rame (circa 100 chili) poi da rivendere al miglior offerente. Senza contare i numerosi incendi che periodicamente vengono appiccati all’edificio di proprietà privata, mettendo a rischio la pubblica incolumità. Per questo c’è chi, come Alfonso D’Orsi, del Movimento Solo Napoli, ne sollecita la bonifica e il recupero: «La clinica fu chiusa anni fa, ma oggi resta un pericolo sia perché le facciate esterne sono pericolanti sia perché continuano i raid all’interno, dove ci sono solo rifiuti, materiali di risulta e in qualche caso vecchie suppellettili e arredo. Ma anche se la proprietà dell’immobile è privata, è assurdo che non si intervenga per demolirlo ed eliminare il pericolo che di fatto esiste. Oltre al degrado e alle condizioni igienico-sanitarie allarmanti all’interno è pieno di gatti randagi. È un cantiere abbandonato tra cumuli di spazzatura, dove può accedere chiunque. Ecco perché è così facile entrare per i ladri. Perché invece non recuperare la struttura e destinarla a centro per anziani, com’era in origine? Magari affidandolo alle associazioni del territorio e dando la possibilità di lavoro a tanti giovani dell’area nord?».
Oggi su Metropolis