SCAFATI – L’attività professionale dei fratelli Pasquale e Nello Maurizio Aliberti resta al centro dell’attività investigativa portata avanti dalla Procura Antimafia di Salerno. Sulle società operanti tutte nel campo della medicina del lavoro c’è un filone che il Pm Vincenzo Montemurro, titolare dell’inchiesta aperta il 18 settembre, non ha mai perso di vista. Fatti e circostanze che hanno preso corpo dopo le dichiarazioni del pentito Alfonso Loreto junior, rampollo del clan egemone in città, e la perquisizione del 7 luglio scorso a casa di Nello Maurizio Aliberti, il fratello del sindaco di Scafati. Così ora quei rapporti di lavoro tirerebbero in ballo altri professionisti, eletti alle ultime elezioni amministrative tenutesi in città, nel 2013, e diventati dunque consiglieri comunali. Dato questo da non sottovalutare e che, dunque, porterebbe all’unione di più tasselli. Il primo è dato dal fatto che sull’attività professionale della famiglia Aliberti tutti sapevano, tanto da essere coinvolti in prima persona. Sul secondo caso invece l’indagine è ancora in itinere, per accertare se tra le aziende ci siano realtà che hanno avuto rapporti con il Comune di Scafati o siano vicine a esponenti della criminalità organizzata. Una pista calda che riconduce tutto al solito punto: le gare d’appalto bandite dalle società partecipate dell’Ente di via Pietro Melchiade.
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