Si somigliano in tutto. Nella statura, nel fisico, nel modo di giocare. O addirittura nei comportamenti, entrambi suscettibili per poco. Gli anni di Dries Mertens in Serie A – tutti con la maglia del Napoli addosso – sono stati sicuramente segnati dall’eterno ballottaggio con Insigne. Un duello che si rinnova negli anni e che diventa sempre più difficile da gestire per quella voglia matta, smoderata, di scendere in campo e dimostrare il proprio talento. Il napoletano e il belga duellano ormai da tre anni a questa parte per una maglia da titolare sull’out di sinistra. E la sfida tra i due si fa sempre più agguerrita per quel ruolo che si contendono in ogni competizione, che sia campionato o Champions. Perché nel 4-3-3 sarriano vederli giocare insieme non è stato il massimo, così come nel 4-2-3-1 di Benitez. E allora il belga ha dovuto indietreggiare, rappresentando in rosa il rincalzo d’oro da schierare nell’ultima mezz’ora. Ma questo avvio della stagione, complice la condizione non ottimale di Insigne, qualcosa è cambiato e Dries vuole ora invertire le gerarchie. Sarri ha preferito l’ex Psv al napoletano col Pescara e col Milan. Una “bocciatura” che lo scugnizzo non ha preso poi così bene. Insigne adesso punta a una maglia da titolare col Palermo, soprattutto perché Sarri sarà costretto al turnover in vista della sfida con la Dinamo Kiev in Champions, valevole per la prima della fase a girone del gruppo B. Insomma, al momento Mertens si è preso i riflettori, diventando un idolo dei tifosi e formando con il neo arrivato Milik una “ditta” che ingolosisce il San Paolo. La “M&M’s” come i celebri confetti al cioccolato. Molto più duro l’avvio di Insigne dopo gli Europei, escluso anche dalla nuova Italia del ct Ventura.