Gli attaccanti, anche i meno prolifici, sono ricordati per i gol realizzati (tranne Calloni, ricordato per quelli mancati clamorosamente), dei portieri, invece, spesso ricordiamo le papere. E’ la sorte di Pietro Carmignani da Altopascio, portiere in serie A negli anni 70. Se cercate il suo nome su Google, vi ritroverete spesso di fronte a link con il nome Gedeone Carmignani, quasi fosse il suo vero nome.
Pietro ha esordito in serie A col Varese di Liedholm che ha, certamente, contribuito ad esaltarne le doti. Un rendimento molto alto, pur giocando per la “salvezza” fa convergere su di lui l’interesse dei grandi clubs. Italo Allodi, uno che ha inventato il ruolo del dirigente nel calcio, lo porta alla Juventus di Äestmír Vycpálek (zio materno di Zeman). E’ l’erede di Tancedi ma soprattutto deve essere il baluardo di una difesa che con Morini e Salvadore a centro, Spinosi e Marchetti ai lati e Furino a far da diga, è quanto di meglio esista in Italia. Arriva, inesorabile, lo Scudetto ma Carmignani alterna giornate buonissime a svarioni clamorosi. Memorabile una sua papera, negli ultimi minuti, col Cagliari che costò la sconfitta ai bianconeri. Forse ingiustamente, nelle ultime 5 partite gli viene preferito la riserva Piloni. In realtà la Juve aveva già deciso di puntare tutto su Zoff, allora del Napoli. E Carmignani finisce proprio a Napoli, pedina di scambio conguagliata per arrivare al grande Dino. I tifosi napoletani, si identificano in lui, bravo e pasticcione, con la rassegnazione delle squadre dell’epoca, depredate dalla Juventus, unica squadra in quegli anni a poter garantire ingaggi sostanziosi. Col Napoli di Vinicio, nel 75, arriva secondo dietro proprio la Juve, con 19 gol subiti, proprio come Zoff. Nel 76 arriva una Coppa Italia. E’ a Napoli che diventa “Gedeone” Carmignani. Il nomignolo viene, con chiara allusione alle sue “imprecisioni”, dal personaggio Disney Gedeone De’ Paperoni, presunto fratello minore di Paperon De’ Paperoni, nato dalla penna del disegnatore italiano Romano Scarpa. Il personaggio non è riconosciuto nella genealogia ufficiale perché presente in storie uscite esclusivamente in Italia in quel periodo. Carmignani resterà per sempre Gedeone, un nomignolo senza acrimonia ma con tanta tenerezza. Finisce la sua carriera in serie A con la Fiorentina, come chioccia di Giovanni Galli. Come allenatore vince una Coppa Italia col Parma. Carmignani non può essere considerato tra i migliori portieri d’Italia, ma ha saputo ritagliarsi una sua piccola scheggia di notorietà.