Se due indizi fanno una prova attenzione a Cittadella e Benevento. I veneti giocano a memoria e vanno in rete con la facilità e con un piacere pari a quello con il quale si può gustare un gelato. I sanniti, che basano le loro giocate su una intelaiatura di base oltremodo concreta, si avvalgono anche delle qualità tecniche e dell’intuito di Filippo Falco. Un folletto imprendibile e geniale. Un vero e proprio “rapace” nelle aree di rigore avversarie. Il giovane attaccante tarantino non ha certamente le caratteristiche di Lapadula, fa della velocità e della rapidità di esecuzione le sue armi migliori, ma ha tutti i numeri e tiene in canna tutti i “colpi” per risultare la rivelazione più interessante dell’attuale campionato cadetto. Potrebbe essere, proprio quella attuale, la stagione della sua consacrazione.
Benevento e Cittadella. L’esperienza conclamata dei dirigenti veneti, la maturazione tecnica del suo allenatore e la serenità nella quale si può lavorare in quell’ambiente, non pongono limiti alle ambizioni sportive del club della piccola frazione patavina. Sognare non è proibito.
Nel Sannio, dopo anni di purgatorio e obbiettivi dissoltisi, ripetutamente, sul filo di lana, il “clima” potrebbe essere diventato più favorevole. Sulla consistente intelaiatura dello scorso anno, che ha permesso quella splendida cavalcata che ha portato le streghe alla promozione, è stata costruito un organico, per la cadetteria, oltremodo competitivo. Marco Baroni, che in serie B ha già avuto le sue buone esperienze ed ha dimostrato di possedere i polsi per guidare “grosse cilindrate”,al momento non sta facendo rimpiangere il “guru” Gaetano Auteri.
La solidità sulla quale sono costruite le ambizioni delle “Streghe” tracciano un solco dal quale potersi attendere un campionato ambizioso. Una Società dalle certezze assolute. In grado, in qualsiasi momento, ove fosse ritenuto necessario, di dare una accelerazione mirata ai programmi ed agli investimenti.
In un campionato che si sgomitola in quattro stagioni, fatto di un percorso infinito, intervallato da 42 banchi di prova, può apparire prematuro sbilanciarsi in previsioni. Non nel caso del Benevento, che opposto con successo a Spal, Carpi e Verona (quest’ultime unanimemente indicate tra le favorite), su quel solco, sopra accennato, ha già depositato una semina pronta a germogliare.
Faticano in coda Avellino e Salernitana. Mimmo Toscano non trova ancora il bandolo della matassa e la squadra, nonostante gli arrivi in chiusura della campagna trasferimenti, non produce né gioco apprezzabile né risultati soddisfacenti. Nelle tre partite di avvio un solo gol messo a segno e due soli punti in classifica. Anche Castaldo, intristito da quell’andazzo mediocre, trova fatica a “vedere” la porta avversaria.
Diverso il discorso che riguarda la Salernitana. I granata erano partiti con il piede giusto. Un’ottima prestazione offerta a Spezia (specialmente nella prima frazione di gioco) e una gara di grande carattere all’Arechi, contro il Verona, avevano fatto intravedere la possibilità di un inserimento a ridosso della zona migliore della classifica. Per il gioco e per il temperamento evidenziato dal gruppo. La sconfitta di Novara, maturata con una prestazione al di sotto della aspettative, ha riportato l’ambiente con i piedi per terra. Coda e Donnarumma non hanno mai impensierito l’estremo difensore avversario. Rosina si è smarrito in una posizione tattica non consona alle sue caratteristiche. Sempre impelagato in una zona troppo lontana dalla fase calda del gioco offensivo. Odjier è stato sapientemente contrastato e limitato nella prestazione dai dirimpettai avversari. In difesa il solo Mantovani ha confermato le sue buone qualità.
In settimana abbiamo accennato ai probabili mal di pancia di Donnarumma. Un disturbo latente che, se fosse reale, non gioverebbe né al ragazzo né allo spogliatoio. C’è da augurarsi che sia soltanto un leggero appannamento di forma, occorre la sua presenza determinante in area avversaria. Indipendentemente dall’impegno dimostrato da Caccavallo nello spezzone di gara in cui è stato utilizzato.
Il compito di Sannino, per invertire rotta, non è in questo momento dei più agevoli. Le seconde linee a disposizione del tecnico non offrono le dovute garanzie, indispensabili nell’arco di un campionato interminabile e stressante come la serie B. Vicenza, Cesena e Trapani, le tre avversarie dei prossimi turni, potrebbero già risultare da cartina di tornasole. Sulle reali possibilità della squadra e sul target nel quale i granata dovrebbero specchiarsi. Al momento l’unica certezza, concreta, viene dal fatto che i 20mila dell’Arechi mai accetterebbero di rivivere le sofferenze della scorsa stagione.
Non lo concederebbero neppure a Lotito!