I carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, erano sulle sue tracce da molto tempo e Giuseppe Ruggiero, 53 anni, ritenuto esponente di spicco del clan Polverino, ricercato dal 2011, era sempre stato molto accorto nella gestione della sua latitanza. Ma un “lieto evento” in famiglia gli ha fatto compiere alcuni passi falsi che, alla fine, gli sono costati cari. E’ stato il matrimonio del figlio, celebrato qualche giorno fa, nella sua Marano (NAPOLI), a dare gli indizi giusti ai militari che lo hanno preso, stamattina, con Carlo Nappi, considerato un altro elemento di spicco dello stesso clan, anch’egli latitante dal 2011. I militari li hanno scovati in una villetta di Pomezia. Entrambi avevano documenti falsi, che hanno mostrato ai carabinieri i quali, pero’, conoscevano benissimo la loro identita’. Ruggiero, inoltre, risulta essere tra i 100 latitanti piu’ pericolosi d’Italia. I militari del Nucleo Investigativo di NAPOLI, con la collaborazione dei colleghi di Roma, avevano stretto il cerchio intorno a Ruggiero da circa un mese, soprattutto tenendo sotto controllo i parenti e tutti le persone che potevano favorire la sua latitanza. Rapporti che si sono infittiti con l’approssimarsi delle nozze del figlio e che hanno consentito agli investigatori di scoprire quale fosse il suo nascondiglio.
CRONACA
14 settembre 2016
Napoli. Il latitante non resiste all’emozione. Alle nozze del figlio…