Il girone C di Lega Pro parla pugliese. Straripante la superiorità del Lecce che marcia a suon di gol. E di bel gioco. Caturano è il suo profeta. Lo score del campionato porta la sua firma. In quattro giornate è già andato a segno sette volte. Oggi il Foggia scende per la prima volta, nella sua storia calcistica, a Francavilla Fontana, dovesse fare bottino pieno potremmo già parlare di tentativo di fuga delle due regine del torneo. Attenzione però alle qualità ed alla determinazione della esordiente squadra biancoazzurra allenata da Calabro ed all’entusiasmo che regna nell’ambiente della Virtus. Una compagine equilibrata con un organico degno della categoria. Vincessero oggi ed il recupero con la Paganese si troverebbero a ridosso delle prime posizioni. Vincessero oggi ridimensionerebbero vistosamente le ambizioni della “corrazzata” rossonera.
Non molla in ogni caso il Matera. Mai fidarsi del “guru” Gaetano Auteri. L’uomo in più della compagine Lucana. Non usa lo strapotere del reparto avanzato, ma fa della continuità la sua arma migliore. Una marcia costante e progressiva a ridosso della vetta, pronto a sfruttare ogni eventuale indecisione di chi guida il campionato. Le squadre del buon Gaetano “fioriscono” sempre a primavera.
Fatica a tenere il passo delle “grandi” di questo girone la Juve Stabia. Le “vespe” dopo aver sofferto l’intraprendenza del Messina vincono in rimonta e vanno a completare, in classifica, il gruppo delle migliori. Quelle che al momento, per i risultati maturati sul campo in queste prime quattro giornate, appaiono come le compagini più attrezzate per la vittoria del campionato.
Dietro, nello spazio di tre punti un gruppone composto da dieci squadre. Possono tutte ambire alla zona play off come rischiare di sprofondare nella zona più pericolosa della classifica. Una graduatoria peraltro provvisoria che Fondi, Paganese, Virtus Francavilla, Foggia e Catania debbono ancora recuperare partite.
In crescita, in ogni caso, l’Unicusano Fondi ed il Cosenza La squadra di Giorgio Roselli sembra essersi ripresa dal torpore iniziale. Costante ed linea con il suo progetto di salvezza la giovane Reggina ben allenata da “Zemanino”. In fase di aggiustamento il Catanzaro che deve ancora mettere a frutto le indicazioni tattiche di Mario Somma. Nelle aspettative delle ambizioni societarie il campionato di Messina e Taranto. Non giovano, in riva allo stretto, le ripetute turbolenze nella gestione tecnico sportiva. Non facile il compito che si è assunto Sasà Marra. Brutta scoppola quella subita ieri sera dai rossoblu ionici che, in vantaggio iniziale ed in superiorità numerica, soccombono a Caserta al termine di una partita rocambolesca. Nella quale l’arbitro decreta due rigori (uno per parte) e due espulsioni tra i campani padroni di casa.
La parte bassa della classifica rispecchia i valori sin qui espressi. Paganese ancora in fase di costruzione. Melfi, Siracusa, Akragas e Vibonese procedono con passo incerto. Meraviglia, al proposito, come Società che hanno investito somme ingenti per essere ripescate poi non siano in grado di programmare una stagione tranquilla per quanto attiene alla parte agonistica. Una maniera spregiudicata per gettare denaro dalla finestra.
In fondo alla classifica il Catania che ieri sera ha impattato a Reggia Calabria. Una partita che evoca ricordi di un calcio che non potrà mai tramontare. I rosso azzurri siciliani sono impegnati su più fronti. Per risolvere problemi di varia natura che affliggono la Società. Pietro Lo Monaco, una garanzia per il territorio, non demorde e spera di vedere restituiti quei sei punti di penalizzazione che affliggono la classifica della sua squadra. Un responso che, in ogni caso, non arriverà prima di sessanta giorni. Ove le cose si mettessero al meglio attenzione anche alla marcia del Catania. L’organico dei siciliani è di tutti rispetto e non ha nulla da invidiare a quelli che, al momento, comandano la classifica.
Ora, sotto con la prossima, che fra tre giorni si torna di nuovo in campo.