Il dolore composto è rotto solo da un urlo e da un lieve malore, prima di entrare in chiesa, dove arriva sorretta a braccia. E’ il giorno più duro per Teresa Giglio, la madre di Tiziana Cantone. Tra i banchi della chiesa di San Giacomo a Casalnuovo, la donna guarda la bara bianca della figlia. Un solo sfogo: “Me l’hanno ammazzata quelli che stanno sempre buttati su internet e non hanno niente da fare”. E’ il ritratto di una generazione vuota, connessa all’universo di relazioni virtuali. Una donna bruna accanto a lei tuona: “Vergognatevi tutti”. E’ ancora una chiamata di colpa collettiva. Nella sua sommessa omelia, il parroco don Giuseppe Ravo dice di Tiziana: “Era un cuore buono ed è stata tradita dal male”. E una speranze del sacerdote: “Dobbiamo fare in modo che ci siano leggi che tutelino queste persone”. La chiesa è gremita ma sono tenute alla larga le troupe televisive. I cronisti non sono graditi perché la famiglia chiede “silenzio e rispetto”. Tutto il contrario di quello che spinto la 31enne a togliersi la vita. C’è un po’ di tensione per qualcuno che riprende con un cellulare: viene subito allontanato.
Quando il feretro esce, scrosciano applausi e volano in cielo palloncini bianchi. “Mia figlia non meritava questo – singhiozza la madre – non ha mai tradito nessuno, non era una escort. Era una ragazza buona che ne aveva passate tante”. L’auto con la bara parte, e intorno c’è solo il silenzio di una calda giornata di provincia.
CRONACA
15 settembre 2016
MORTE TIZIANA. La mamma ai funerali: “Ammazzata da internet”