Voglio essere sincero, l’Inter me la aspettavo proprio così, compatta e affamata. Con tutti i suoi limiti e con le sue notevoli risorse, Miranda, Banega, Medel, Joao Mario, Perisic e Icardi. Certo, Maurito Icardi su tutti. Il capitano. Il vero condottiero. Il leader che comanda la rimonta.
Il gratta e vinci indovinato a Pescara e la disastrosa prova di giovedì la mettevano di fronte a responsabilità drastiche. Assolute. Ha ridotto al minimo storico gli sgorbi, ha limitato le occasioni concesse, ha gettato in campo tutte le energie.
Non sapremo mai se affrontando la Juventus, quella mostratasi nel recente passato, sarebbe stato sufficiente. Non è neppure possibile decifrare se sia stata la Juventus a non essere stata all’altezza dei suoi rendimenti migliori.
Se per una propria arrendevolezza o per i meriti, emergenti, degli avversari.
Frank De Boer si giocava molto. Forse tutto. Ha tenuto vicini Eder e Icardi. Ha chiesto ed ottenuto pressing altissimo e spirito di sacrificio. Detto per inciso li ha ottenuti da tutti. Anche dai meno qualificati. Joao Mario e Medel hanno sostenuto bene il centrocampo. Contendendolo e contrastandolo con autorità ai Dybala, ai Khedira, agli Asamoah.
Icardi, palo, gol e assist. E tanto altro ancora. Da leader unico. Un campione che si dimostra più maturo dei suoi 23 anni. Higuain intristito e relegato in panchina. Per lui solo una manciata di segatura.
Allegri ha servito il solito primo piatto. Riempito da una mistura di ingredienti. Questa volta poco impreziosito da sapori gradevoli. Pjanic regista (così così) spesso saltato dai compagni nell’impostazione del gioco. Dybala chiamato troppo di sovente a costruire per gli altri che a concludere. Nel contesto di una squadra alla quale capita spesso di specchiarsi e crogiolarsi nella sua bellezza. Alla quale capita, in campo, di smarrirsi nell’incenso dei complimenti. Asamoah ed il suo errore sul gol del 2 a1 ne rappresentano il più classico degli esempi.
L’Inter vista ieri sera può ambire a qualcosa di importante. Lo ha dimostrato. La Juventus deve scendere dal piedistallo. Il gol di Lichtsteiner le aveva servito la vittoria su un piatto prezioso. Irrinunciabile. Se lo è fatto sottrarre da sotto gli occhi in una maniera opinabile. Da cancellare poi il modo in cui è stato gestito il momentaneo vantaggio.
Colpo di testa di Icardi. Colpo di testa di Perisic. Si usa dire che due indizi fanno una prova. Tutto estremamente vero. La scorsa stagione la Juventus aveva quattro punti. Aveva subito gli stessi gol. Era cambiata allora come è cambiata nel presente. Resta sempre la grande favorita. In assoluto. Alle volte certe sconfitte risultano salutari, ma occhio a cullarsi troppo sui complimenti eccesivi. Con il suono di un campanellino d’allarme: sicuri che Chiellini sia ancora lo stesso?
Dimenticavo di fare i dovuti complimenti all’Inter.
Buon lunedì a tutti.