In quei corridoi e quelle stanze vuote dovevano essere realizzati laboratori professionali, strutture ricettive e punti ristoro per i visitatori. Ma a tutt’oggi quei locali costuiti nel settecento nel Bosco di Capodimonte restano ambienti fantasma, dove sono stati spesi fondi europei ma che non vengono ancora assegnati. La denuncia è di Claudio Capuozzo, consigliere di Forza Italia alla Terza Municipalità: «In realtà non si capisce bene se siano i locali delle ex scuderie o altro – dice il consigliere di opposizione – fatto sta che sono stati spesi oltre 100 milioni di euro negli anni scorsi per la riqualificazione e oggi tutto resta inutilizzato. Ma soprattutto quegli ambienti non sono curati e sono accessibili a chiunque. Io stesso sono entrato con facilità senza che nessuno mi fermasse. Figurarsi i vandali. Per loro sarebbe un gioco da ragazzi». Gli spazi in questione si trovano all’interno di Porta di Miano, uno dei tre ingressi del Bosco di Capodimonte. Si tratta, con ogni probabilità, della cosiddetta fagianeria. Prima della distruzione durante la prima guerra mondiale era una costruzione in gran parte occupata dal locale per le gabbie dei fagiani e racchiusa ai lati da due piccoli corpi di fabbrica per i custodi. Quello di destra è stato di recente destinato a book-shop e a punto di ristoro. Ma il progetto è ancora in alto mare, come l’affidamento delle gare d’appalto. «Uno spreco di risorse – tuona Capuozzo – mentre abbiamo carenze di strutture come biblioteche sul territorio».
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