Ancora una giornata di attesa per gli operai e i titolari delle Fonderie Pisano, fabbrica sotto sequestro da tre mesi per un’inchiesta della Procura sull’inquinamento ambientale. La richiesta di una riapertura parziale, presentata dall’avvocato Guglielmo Scarlato (difensore degli industriali), è tuttora al vaglio del pool di magistrati inquirenti nominati dal Procuratore Capo Corrado Lembo. All’esame dei sostituti procuratori ci sono le documentazioni dei consulenti di parte che nella loro relazione avrebbero escluso l’esistenza di criticità riscontrate dai carabinieri del Noe a giugno scorso. Quando scattarono i sigilli. E mentre i lavoratoricontinuano la loro forma di protesta dopo aver ricevuto le lettere di mobilità dall’azienda (a causa del calo delle commesse)- anche ieri hanno “picchettato” il palazzo di Giustizia su corso Vittorio Emanuele (con dure stoccate ai Comitati) e “occupato” i locali dell’opificio di via dei Greci- in Commissione Ambiente del Comune, presieduta da Ermanno Guerra, il consigliere di maggioranza Leonardo Gallo, del gruppo “Moderati per Salerno”, ha proposto alla commissione di ascoltare le varie componenti che interessano la vertenza.
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