C’è stato un agguato a Forcella. Non una «stesa». Un agguato il cui obiettivo è un «pezzo da novanta». Lo scooter rinvenuto dagli agenti della polizia di Stato in piazza Sant’Arcangelo a Baiano apparteneva alla scorta del capoclan dei Sibillo, il reggente. È il retroscena emerso nelle indagini dopo il fermo, per accertamenti, del boss di via dei Carbonari. Lui, appena trentenne con barba folta, era in una Fiat Panda di colore blu che è stata crivellata di colpi. È riuscito a fuggire, anche grazie all’intervento dei guardaspalle e venerdì sera doveva coordinare la vendetta. È stato bloccato a Forcella, a bordo di un’utilitaria presa a noleggio. Era solo, in tasca un telefono cellulare e 450 euro. È impassibile mentre siede negli uffici della caserma ‘Virgilio Raniero’. A chi gli chiede il significato dei tatuaggi sugli avambracci risponde con voce ferma «La “F” sta per fratm, fratello. La “S” per Sibillo. Questi tatuaggi sono per Manuel, Emanuele. Il baby boss ucciso il 2 luglio dello scorso anno in via Oronzio Costa a Forcella.
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