Chi ha deciso di scatenare una guerra interna al sodalizio criminale di Forcella lo ha fatto perché animato da sete di potere. Non c’è sentimento di vendetta né di rivalsa. Solo soldi. Lo chiamano «cavallo pazzo», forse perché le sue decisioni quasi sempre affrettate e cruente sono figlie della cocaina che gli ha spappolato il cervello. È lui, piccolo pregiudicato da poco scarcerato dopo aver scontato una pena per violazione della legge sugli stupefacenti, ad aver organizzato l’offensiva contro il clan Sibillo. «Ora sarà guerra a Forcella», dicono gli 007 delle forze dell’ordine. L’agguato fallito al reggente della «paranza dei bambini» (F.P.C., trentenne fedelissimo ai fratelli Emanuele e Pasquale), l’arresto di un baby del gruppo Cedola sorpreso mentre – arma in pugno e passamontagna in testa – si dirigeva verso il bunker dei Sibillo non sono semplici segnali di una tensione criminale giunta alle stelle. È scissione nel ventre molle di Napoli. Il gruppo composto da reduci del clan Sibillo (cosca indebolita da faide e inchieste) e da esponenti dei cosiddetti Nuovi Giuliano si è spaccato. Una frattura che – secondo gli inquirenti – è impossibile risanare.
CRONACA
28 settembre 2016
Forcella, guerra tra i Sibillo e i Nuovi Giuliano: ecco chi c’è dietro