Non è arrivata la proroga attesa da molti sull’adeguamento degli impianti di riscaldamento condominiali, per cui rimane fissata al 31 dicembre prossimo la scadenza per adeguare i termosifoni alla normativa (l. 102 del 2014). Secondo le nuove norme, si legge su studiocataldi.it, i caloriferi delle case dovranno possedere una valvola termostatica con contabilizzatore di calore e chi non ottempera rischia una multa variabile da 500 a 2.500 euro in base alla regione di residenza.
Un obbligo da adempiere alla svelta, dunque, anche perché senza la concessione della sperata proroga i prezzi sono già lievitati (si parla di una media di circa mille euro a famiglia e di 60/100 euro a termosifone) e l’Unione dei piccoli proprietari immobiliari ha lanciato l’allarme su possibili rincari. “È evidente che alcuni appartamenti, per esempio i piani alti e i piani inferiori a contatto con il terreno, si troveranno con un conteggio dei consumi che sarà più alto rispetto al passato” ha affermato, infatti, il vicepresidente dell’Uppi, Angelo De Nicola, a Italiaoggi. Per di più oltre alla spesa iniziale per mettere a norma i radiatori, ogni anno occorrerà pagare una società per i conteggi, per ogni singolo appartamento (anche se la cifra, secondo i dati sarà minima). Senza parlare dei casi estremi di coloro che vivono in condomini con appartamenti non occupati. Costoro si ritroveranno – conclude De Nicola – “con spese lievitate perché dovranno accollarsi tutte le dispersioni del palazzo”.