Al Napoli Film festival va in scena l’impegno civile. All’Istituto Grenoble c’è la proiezione di Sweet Democracy, del regista Michele Diomà, che vede tra gli interpreti anche Renato Scarpa e Dario Fo. Fari puntati sulla libertà di informazione. “Si sente il bisogno – spiega Diomà – di parlare di quello che manca, per cui credo ci sia la necessità di realizzare un film politicamente scorretto, che riesca ad analizzare tutto quello che non ci viene detto. Non so se ci sono riuscito a realizzare un’opera di satira, in cui viene messo il re nudo. Il re sono le lobby politico-industriali”. “L’obiettivo – aggiunge il registra – è riuscire a smascherare i labirinti del potere che non ci fanno conoscere la verità. La stampa, ad esempio, ha fortissima responsabilità in merito al fatto che Taranto, dove c’è stata la prima del film, è una delle città più inquinate d’Europa”. Tra le sale dell’istituto francesce compare la sagoma di Renato Scarpa, spalla di Massimo Troisi in Ricomincio da Tre (“Grazie a Massimo sono diventato Robertino, un deficiente famoso”) e di Luciano De Crescenzo in così parlò Bellavista. Un tuffo nei ricordi in quella che considera “una città d’amore, un’immagine di bellezza con le sue canzoni e il suo mare, l’azzurro sognato da un milanese della piatta pianura come me”. “Sono innamorato di Napoli – dice l’attore – soffro per le cose che non funzionano. Napoli ce la deve fare, perché se si salva Napoli ci salviamo tutti”.
SPETTACOLO
29 settembre 2016
Napoli Film Festival, fari puntati sulla libertà d’informazione