Le bomboniere per le cerimonie dei vertici del clan Gargiulo – l’organizzazione camorristica egemone a Torre del Greco a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta – erano completamente gratis, rigorosamente “offerte” dalle ditte specializzate del settore. Il retroscena emerge, a venti anni di distanza, a margine dell’inchiesta condotta dagli agenti di polizia del commissariato diretto dal primo di-rigente Davide Della Cioppa sul devastante incendio che a marzo del 2016 distrusse due capannoni della “Vesuviana Berger” di via Lamaria: le indagini si sono concluse con l’arresto di Gaetano Panariello – un ex dipendente pronto a vendicare con il fuoco il licenziamento firmato dal suo datore di lavoro nel 1995, dopo un terribile incidente in moto – e al tempo stesso sono riuscite a sollevare il velo sulle “abitudini” della cosca guidata dal boss Gegè, lo spietato padrino poi diventato collaboratore di giustizia.A raccontare agli investigatori le pretese della cosca all’epoca in guerra con il clan Galliano è proprio il titolare della “Vesuviana Berger” a margine della ricostruzione sull’accordo economico – un “sussidio” di 800.000 lire al mese – stretto con Gaetano Panariello per chiudere il rapporto di lavoro: un patto di cui era venuto a conoscenza Ciro Gargiulo, un noto “capozona” dell’organizzazione camorristica, pronto a intervenire per “eliminare” il problema alla base.
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